L’idea progettuale nasce dall’esperienza maturata da attività di consulenza in qualità di psicologo dello sport in diverse federazioni, associazioni sportive ed enti di promozione dello sport.

Questo mi ha dato la possibilità di conoscere tante realtà in cui si privilegia l’eccellenza sportiva (a vario livello), altre in cui si favorisce una dimensione partecipativa, altre ancora in cui ci si pone obiettivi prevalentemente riabilitativi. Da questa esperienza mi rendo conto che si da sempre maggiore importanza all’opportunità di insegnare, attraverso lo sport giovanile, diverse abilità e competenze efficaci non solo nel contesto sportivo specifico, ma trasferibili in modo ampio ad altri ambiti e utilizzabili nella vita futura.

Cioè pensare allo sport come una vera agenzia educativa. Allo stesso tempo immaginare che lo sport possa essere educativo, di per sé, in maniera automatica, è un falso mito, sostenuto da convinzioni non supportate dalla ricerca e smentito con una certa frequenza dalla realtà.

Cioè nello sport è riconosciuto il valore educativo (tanti ne parlano senza competenze) ma c’è fame di informazione, formazione e confronto sulla psicologia dello sport. Il primo tema che affronto nelle consulenze, che è quello più dibattuto, è proprio il rapporto con i genitori, “area di confine” complessa in cui ho sentito dire e visto fare veramente di tutto.

Il presente progetto mira a informare e formare rispetto ad alcuni aspetti della psicologia dell’atleta in crescita, come la motivazione, la prestazione, l’attenzione/concentrazione con un’attenzione particolare, ovviamente, al rapporto società-genitori. In questo senso il lavoro consta di 2 momenti:

CALENDAIO CONVEGNI 2018/19:

  • 30/04/2019 ( Orario 18/22 ) Incontro di 4 ore di formazione agli allenatori e dirigenti della scuola calcio

  • 10/05/2019  ( orario 18/20 ) incontro di 2 ore ai genitori con dirigenti e allenatori della squadra sulla psicologia dello sport nel settore giovanile